LA TORRE LITTORIA E LA SCRITTA CELEBRATIVA

  • by Francesca - Gio, 30/04/2015 - 12:49

di FRANCESCA STRAZZI, Dottore di Ricerca in Storia e Letteratura italiana dell'età moderna e contemporanea

San Vittore è la basilica di Varese e ha, al suo fianco, il campanile del Bernascone, la costruzione più alta del centro cittadino fino agli anni Trenta del XX secolo quando, in piena epoca fascista, vennero demolite le basse case di piazza Porcari per fare spazio a una nuova area urbana dominata dalla torre che insieme al campanile continuano a essere le “loro altezze” del centro cittadino. Ma partiamo dalle origini: quella che oggi è la Piazza Montegrappa, un tempo era molto più piccola e chiamata Porcari, in onore della famiglia che abitava la casa più bella che lì si affacciava. Questa piccola zona che rimase inalterata per molti secoli vanta il primato del cuore cittadino, qui ci si riuniva, qui c’erano i negozi più alla moda e i caffè più frequentati, era insomma il nucleo dal quale si diramavano le strade più importanti di Varese. Per secoli si affacciarono sulla modesta piazza case di diversa grandezza e quasi a ogni secolo aumentavano di un piano, fino al 1888, data della prima vera modifica: venne abbattuto il palazzo che a levante chiudeva la piazza per dare un impulso maggiore ai veicoli che di qui circolavano, soprattutto quelli che portavano i turisti verso il centro dalle due stazioni ferroviarie: la Mediterranea e la Nord. Allo scoccare del nuovo secolo Varese vuole riconosciuta la sua identità e una volta diventata provincia rinnova il “ cuore” dei ritrovi e degli incontri e viene costruita la nuova piazza Montegrappa sulle ceneri della vecchia. Si lancia la sfida alle stelle, come direbbe Marinetti, e Varese s’innalza verso l’alto, con una torre dell’orologio, simbolo dell’orgoglio cittadino e in tono con il resto degli edifici della piazza, esempio della linearità voluta dall’architettura in epoca fascista. La torre è il simbolo della città, omaggio ai suoi reggitori, a Mussolini che l’ha voluta capoluogo di provincia e al re d’Italia, come recita la grande targa sul lato piazza posta sulla torre:

Nell’Anno XVI E. F.

regnando Vittorio Emanule III il Vittorioso

Duce Benito Mussolini fondatore dell’Impero

al segno del Littorio

La città di Varese dedicò questa torre

Monumento a tutte le vittorie

Ara a tutti gli eroi

Inno al nuovo impero di Roma

Auspicio alle glorie future

Che il fascismo

Fidente il Dio e fermo in sicuri propositi

Prepara all’Italia.

Il professor Loreti progettista della Torre concepisce questa lapide con delle dimensioni precise, in modo da far risaltare il nome del re e quello del Duce e l’epigrafe, come la costruzione vuole essere un omaggio a chi ne ha resa possibile la realizzazione.